mercoledì 25 luglio 2018

"...e che cacchio" cit. B.S.


Quant'è diversa la situazione tra uomo e donna... ho 37 anni e sono... single (sarebbe più appropriato dire sola, ma tiriamocela un po'). Avrò senz'altro difetti incommensurabili che mi hanno portata negli anni a questa “condizione”, difetti che io non vedo o vedo solo in parte, altrimenti forse le cose non sarebbero così.. Fatto sta, che 37 anni, sola, nella vita reale è uno schifo. Parlo di vita reale perché quando mi trovo ad affrontare l'argomento con persone che conosco, (tutte serenamente accoppiate, che hanno affrontato nella loro vita al massimo una sola delusione) noto che loro credono che si viva come in un film, con aperitivi e uscite cool tutte le sere, con persone affascinanti e interessanti, stile sex and the city. Ma la realtà è un tantino più sfigata, e c'è una differenza tremenda tra mondo maschile e femminile:
Per i maschi
·   Trovi donne sia giovani che adulte, ben curate, anche colte, con una certa profondità d’animo disposte a mettersi o a rimettersi in gioco;
·   Spesso le ragazze giovani sono attratte dall’uomo più grande e (talvolta complice l’infermità mentale, o una ingenua fantasia) trovano lusinghiero il suo interesse;
·     A volte la paura della solitudine spinge a non fare selezione, e allora ogni sorta di ominide può avere la sua possibilità…

Per le femmine
·   Trovi uomini adulti che ci provano con le ragazzine senza avere l’intelligenza e il buon gusto di approcciare donne della loro età, con ogni rischio e pericolo;
·   Spesso le donne sole vengono considerate smaniose di metter su famiglia, causa orologio biologico;


· Se non “ci stai a stretto giro” sei provinciale e bigotta, devi essere easy perché le cose serie sono noiose, e l’uomo “figo” vuole giocare…


In sostanza si verifica sempre la stessa storia… la donna sola è una “difettosa”, l’uomo “single” è sempre un figo…  Lo prova il fatto che alla fine nonostante il fenomeno del toy boy, sono sempre in maggioranza le storie in cui è la donna ad essere 10 o 12 anni più giovane… Questo perchè le donne restano sempre inguaribili sognatrici...
Quindi vorrei dire a chi pensa che sia una figata la vita da single, che per una donna in realtà è avvilente, perché anche se hai l’umiltà e l’intelligenza di metterti in discussione, ti rendi conto di tutte queste cose.
Ma per l’uomo forse è anche peggio, perché non ha percezione del fatto che spesso dovrebbe contattare una badante e non corteggiare una fanciulla…  
Ma forse non percepire la realtà, è il segreto per vivere felici...

mercoledì 23 maggio 2018

Rendiconti


Ieri la mia piuma ha compiuto un anno. "Voglia di vivere con leggerezza".  E' questo il significato. Un anno passato subito, scandito da attese di false promesse. Com'è strano guardarsi indietro e intravedere persone e momenti che hanno fatto parte della tua vita, e che ora semplicemente non esistono più. Ho sprecato tanto tempo nel rincorrere qualcuno che giocava con i miei desideri.. ero perduta nel suo narcisismo. Ora vedo quanto poco consistente fosse, quanto valore gli ho erroneamente attribuito. In questo tempo ho rincorso me stessa, ho visto lentamente che l'inadeguatezza che mi faceva provare quella persona, così piccola, in realtà la provavo io nei miei confronti, nei riguardi delle aspettative che avevo su me stessa. Ho iniziato a stravolgere la mia vita demolendo la mia zona di comfort, che mi stava soffocando. Non sono ancora del tutto guarita da lui, a volte vorrei ancora il suo apprezzamento, vorrei che mi dicesse "brava per quello che fai" e "non temere andrà tutto bene", ma ora ho maggiormente la forza far fronte alle mie debolezze, senza che queste mi divorino.
Nella vita trovi persone che ti distruggono. La parte difficile è capire che spesso il potere di distruggerti glie lo dai tu. Riappropriarsi di quel potere è un percorso faticoso che passa per la costruzione di te, della tua vita.
Sempre più spesso penso "non sai che ti perdi a non essere qui con me adesso, a non condividere quello che sto facendo". Accetterò sempre di più il suo disinteresse, anche se ancora mi mette rammarico e malinconia.
"Le persone sbagliate, non diventano giuste solo perchè tu lo desideri".

giovedì 14 dicembre 2017

Io ci sono


Io ci sono …e chi se ne frega ! Bhè a volte capita… capita di voler urlare a qualcuno che tu ci sei, ma stranamente questo soggetto mostra una incomprensibile cecità alla tua persona, non vede la meravigliosa creatura che gli si palesa davanti…

E vabbè …capita nella vita di legare inconsciamente il proprio io, all’apprezzamento altrui. Che ci vuoi fare …quanti miliardi di persone siamo sulla terra? Saremo di sicuro in tanti, eppure c’è un solo individuo a cui hai dato il potere di definirti….

Tacessero i filosofi dell’amor proprio ..probabilmente tutti felicemente accoppiati. Capita di inciampare ed è lecito ! Per quanto emancipati ed autosufficienti si possa essere, cambia tutto quando c’è qualcuno che sa che ci sei, senza che tu glielo dica.

Se un giorno non ti vede più, se ha rivolto gli occhi altrove, se era uno sguardo finto quello che posava su di te, portati appresso il meglio, scava e trova il bene, trovalo in te e guardati allo specchio. Se curi il tuo riflesso, troverai anche fuori, degli occhi disposti a guardarti. Anche se è difficile crederci...

Io ci sono.     

giovedì 7 dicembre 2017

Ricordi allo zenzero


Nella scatola dei biscotti ikea ho trovato tanti cuori, hanno il sapore di Ostia Antica e di Canale Monterano, dei ricordi che hanno perso il sapore amaro, conservando l'atmosfera rarefatta delle favole allo zenzero. Tanti cuori sono spezzati, sono frammenti ..sono i ricordi che fanno male e faticano ad andare via. Voglio mangiare tutti i biscotti e mettere nella scatola tutti i ricordi... 

giovedì 23 novembre 2017

Ricominciamo

Navigando ho trovato un post sul blog Ricominciamo del 5 agosto 2015 di Massimo Gramellini …ho pensato “capita proprio a tutti” e anche se ancora non me lo sento addosso, ricordo di averlo già vissuto ..e penso con tristezza (oggi), che arriverà il giorno in cui mi calzerà nuovamente a pennello.. intanto conservo il valore delle emozioni vissute.
Fonte : VanityFair 
DOPO IL MALE CHE MI HA FATTO, E' GIA' CON UN'ALTRA 
Ero una ragazza allegra, con le mie normalissime insicurezze. Finché non è arrivato lui e tutto è cambiato. Amava ogni cosa nella sua novità, finché la novità non finiva e passava alla successiva. Come con le cose, così con le persone. E con me. Io gli ho dato tutto, incoraggiandolo a essere la versione migliore di se stesso. Ma non sembravo mai interessante per lui. E così è iniziato quel meccanismo malato per cui più mi sminuiva, più cercavo di farlo felice. Pensavo mi volesse bene, invece ero solo lo specchio in cui riflettere se stesso. Ho sopportato cose che mai avrei creduto di accettare. Chi mi avesse vista in quel periodo non mi avrebbe riconosciuta. Neppure io mi riconoscevo. Finché un giorno sono scappata. È stato il mio corpo a dirmi che avevo raggiunto il limite. È passato un anno, ho ripreso in mano la mia vita cercando di amare me stessa per come sono e non per come dovrei essere per qualcun altro. Lui sta con un’altra e mi sembra ingiusto che, dopo tutto il male che mi ha fatto, io fatichi per tornare a essere felice mentre a lui è bastata una scrollata di spalle per ricominciare. Mi chiedo se un giorno non ci penserò più.
Olivia

Ci penserai sempre, ma sempre meno, finché quel pensiero perderà peso e sapore, diventerà un ricordo impalpabile della giovinezza. Di quando cercavi l’amore dove non c’era e ti battevi come una leonessa per strappare un po’ di affetto dalle grinfie di un uomo che non sapeva dartene. Da adulti si diventa più selettivi negli slanci e più prudenti nelle passioni perché non si ha più voglia di farsi troppo del male. Da ragazzi si è più ingenui, o più generosi, e il dolore fa parte della posta in palio, talvolta costituisce la principale fonte di attrazione. Nascono così gli amori sbagliati. Hai descritto bene il loro meccanismo infernale. Quel cercare di raggiungere l’inafferrabile e scambiare una tensione perennemente frustrata per sentimento universale. Tu amavi a senso unico e quell’energia bastava a farti sentire viva. Ma era una droga che per produrre i suoi effetti aveva bisogno di essere inoculata in dosi sempre più forti e ti faceva pagare i rari momenti di estasi con abissi di depressione.

Lui ti sfuggiva e tu lo inseguivi. Inseguivi un amore ideale che non esisteva e inseguivi una te stessa che potesse compiacerlo, ma che non poteva essere la vera te, per la semplice ragione che ad animare il tuo tentativo di cambiarti non era una consapevolezza interiore ma la nevrosi di piacere a chi ti faceva soffrire. Finché il tuo corpo è stato più saggio della tua mente e ti ha urlato di smetterla. La molla che ti ha spinto a scrivermi è però un’altra. È lo stupore seguito alla scoperta che la causa dei tuoi patimenti si è già ricostruita un legame affettivo. È tipico degli innamorati delusi imprestare i propri sentimenti al bersaglio delle loro frustrazioni. Ma da come lo hai descritto era prevedibile che si trovasse in fretta una nuova compagna di giochi.
Non sappiamo che relazione abbia intrecciato. È probabile sia andato a replicare altrove lo schema dell’Inarrivabile che tante soddisfazioni (dal suo punto di vista, ovviamente) gli aveva dato in passato. Anche se non escludo che la giustizia ironica della vita gli abbia preparato, o gli stia per preparare, un piattino avvelenato. Una storia in cui le parti si ribaltano ed è lui quello che insegue.

In entrambi i casi si tratta del suo romanzo, non del tuo. È umano che, fino a quando non ti innamorerai di qualcun altro, una parte di te continui a cullare il film di una rivincita. Un «Olivia 2 alla riscossa» in cui il bel tomo riappare finalmente domato e arginabile dentro i recinti di un rapporto di cui tu controlli i meccanismi e domini gli sviluppi. Si tratta di unguenti che la mente spalma sulla tua sensibilità ferita, ma stai attenta a non abusarne perché rischiano di bloccarti la vita. Quella vicenda è finita. Se mai le vostre strade dovessero rincontrarsi, non sarà certo adesso. E ti assicuro per esperienza che, il giorno in cui accadesse, tu potresti essere talmente cambiata da chiederti: ma davvero c’è stato un tempo in cui mi perdevo dietro questo frittellone moscio? Sì, quel tempo c’è stato e non dovrai vergognartene mai, perché a rendere un amore degno di essere vissuto non è mai il suo oggetto, spesso inadeguato, ma l’energia di cui noi lo carichiamo.

venerdì 10 novembre 2017

Strada da seguire o strada da tracciare...?


Quando la tua vita non somiglia a quella che credevi sarebbe stata ..pensa che hai la libertà di reinventarla daccapo ..le persone che hai perso lungo il cammino, magari le ritroverai ..o magari non le cercherai più. Non avere niente puo' essere il miglio punto di partenza.

martedì 10 ottobre 2017

In viaggio senza bussola

Il futuro è il luogo del progetto.
Durante la navigazione la rotta cambia, perché la teoria non coincide con la pratica.
Il presente finisce schiacciato tra il rimorso e il rimpianto del passato, e l'ansia e il buio del futuro.
Quando le tue azioni, i tuoi sforzi non vengono riconosciuti, tutto inizia a vacillare.
Mettersi in discussione è basilare per crescere, ma è anche pericoloso quando diventa la costante dei tuoi giorni, quando questi hanno perso speranza e motivazione, morendo nello scontro col confronto, e ti scopri sempre meno somigliante alla persona che pensavi saresti stata.
La strada è fortunata per qualcuno, e meschina per qualcun'altro.
È difficile mantenere la lucidità quando non sei mai abbastanza.
Quando nel confronto con gli altri esci sempre sconfitto.
Ogni giorno parti da zero.
E di ogni cosa, non resta niente.
Solo briciole da spazzar via.